GIOVANNA ROMANATO - tessera N° 95
Nasco il 3 Ottobre 1946 in una piccola casa in cui vivo ancora oggi, nel quartiere di Borgo Incrociati.
La mia vita è contraddistinta da una particolarità...all'età di dieci anni sono stata colpita da una grave forma di paralisi ai quattro arti, necessitando da allora di aiuto continuo. La poliomielite è stata la causa di tutto ciò.
I primi anni della malattia non sono stati facili, nè per me tantomeno per la mia famiglia. Era il 1956, nel pieno degli anni del "boom" della poliomielite in Italia...e così, un bel giorno, mi ammalai anch'io di questa terribile malattia. Di lì a poco fui trasferita d'urgenza nel famoso ospedale per bambini Gaslini, in cui iniziai a passare le mie giornate dentro al polmone d'acciaio. Il primo ricovero durò 17 interminabili mesi; per i primi due mesi il polmone era costantemente acceso, poi, giorno dopo giorno i medici del Gaslini iniziarono a spegnerlo per un minuto all'ora.
"il respiro cessava all'improvviso, perdevo la voce, diventavo rossa e gli occhi lacrimavano...e poi un gran mal di testa! Non sono mai stata nei panni di un "pesce fuor d'acqua" ma credo proprio che la sensazione fosse la stessa...!"
Questa lenta e lunga riabilitazione si è protratta per mesi: i minuti con il passare delle settimane aumentarono a 2, poi 5, 10 e così via, fino ad arrivare a stare alcune ore fuori dal polmone. Dopo quasi un anno e mezzo di ricovero continuativo in ospedale, potei finalmente tornare a casa. La mia vita riprese con una certa "normalità": sia durante il giorno che durante la notte potevo respirare liberamente, senza avere bisogno di entrare dentro al polmone. Di giorno studiavo, giocavo, mi venivano a trovare degli amici e la domenica spesso si usciva con mamma, papà e Lino, mio fratello, per andare a passeggiare un pochino.
Tutto questo durò più di due anni e mezzo; a 14 anni compiuti ebbi un improvviso peggioramento del respiro: fui così nuovamente ricoverata al Gaslini da cui usci solo quattro anni e mezzo dopo, all'età di 18 anni.
Da quel momento in poi non abbandonai più il polmone artificiale e non riuscii più a recuperare gran parte delle funzioni, come avvenne invece qualche anno prima. Fortunatamente riuscii a recuperare la possibilità di stare fuori dal polmone durante il giorno, limitandone l'uso alla sola notte. A questo punto fu possibile trasferire il polmone d'acciaio nella nostra piccola casa, così da poter vivere tra i miei affetti anche se furono anni veramente duri per me, mamma, papà e mio fratello Lino. Una curiosità: il polmone che ho tutt'oggi ha più di mezzo secolo! Sono una sampdoriana sfegatata! La passione per questa squadra mi è nata perché mio fratello, da ragazzo giocava nella primavera della Sampdoria! Negli ultimi anni, grazie alla TV via cavo, riesco a seguire tutte le partite del campionato. Alcuni giocatori della Samp, in questi anni mi sono venuti a trovare più volte ed alcuni in particolare si sono dimostrati molto affettuosi con me…ricordo con tanto piacere le visite di Lombardo, Serena, Palombo e di altri giocatori che sono passati da casa mia!
Giovanna è tornata libera di volare come una farfalla il 21 febbraio 2019. Sarai sempre con noi.
(Estrapolato dal sito http://www.giovannaromanato.org/)